È iniziata una seconda vita per Villa La Saracena: da casa monofamiliare per la principessa Luciana a location di eventi indimenticabili!
Villa La Saracena, custodisce al suo interno, una storia davvero particolare e tutta da scoprire.
È stata commissionata dal famoso giornalista del “Corriere della Sera” Luigi Moretti per la figlia Luciana Pignatelli d’Aragona Cortez, nonché futura principessa. Il padre sognava di regalare alla figlia una casa monofamiliare dove avrebbe potuto trascorrere in tutta tranquillità le vacanze estive godendo della vista di uno dei luoghi più belli e ricercati del Lazio, Santa Marinella.
I lavori iniziarono nel 1952 e terminarono nel 1957 sotto il direttivo dell’architetto Luigi Moretti. A quest’ultimo, gli fu chiesto di costruire la villa pensando a come l’avrebbe creata se fosse stata per lui.
Fu così che l’architetto pensò alla casa come un edificio completamente immerso nel contesto circostante, chiuso verso la strada e aperto e privo di barriere verso il mare con la pianta divisa in due parti: la zona giorno affacciata sulla costa, quindi sul mare e la zona notte verso l’interno.
Villa La Saracena: da cosa prende il nome?
Non solo la storia della sua costruzione è particolare, ma anche il nome che le fu dato spicca di originalità. L’architetto concepì la villa come luogo dove proteggersi, un nido domestico aperto al cielo e al mare: “una casa gelosa, ‘saracena’, dagli affetti, dei pensieri, delle belle persone che la abitano, una casa che quieti gli irrequieti. Una casa come desiderio di vita diversa”.
Dal totale abbandono alla rinascita!
La casa, oggi come allora, grazie agli interventi di restauro conservativo, è ancora immersa in un’atmosfera da sogno.
Acquistata nel 1988 da Luigi Moretti, è stata sottoposta qualche anno fa a vincolo monumentale dal Ministero dei Beni Culturali, mentre nel 2017 sono finalmente iniziati i lavori di restauro, affidati all’architetto Paolo Verdeschi. Moretti, ha trascorso molto tempo all’interno insieme alla sua famiglia.
La figlia Eleonora, durante un’intervista rilasciata per “cieloterra design” ha raccontato: “Quando mio padre la acquistò nel 1988, la villa aveva già molti problemi manutentivi, la vicinanza con il mare aveva fatto molti danni e facemmo solo alcuni interventi per tamponare quelli maggiori”.
La Saracena è un’architettura fragile che ha bisogno di cure costanti e di investimenti cospicui per mantenere intatte le scelte fatte da Moretti con tecnologie che risalgono agli anni Cinquanta. “Diciamo che come casa al mare non è l’ideale, e per questo mi sono decisa a fare un lavoro di recupero più strutturale, ad investire molto, proprio per restituire La Saracena a una fruizione diversa, non solo come casa di villeggiatura per la mia famiglia, ma anche come luogo vivo dove organizzare eventi, mostre, visite, convegni”.
Una fruizione che metta insieme l’idea di monumento da tutelare a quella di spazio attivo e vivo, aggiungiamo noi: la Saracena potrebbe diventare una “casa museo” sul modello della Villa Savoye alle porte di Parigi, essere riconosciuta per la sua importanza nella storia dell’architettura e raccontare l’opera di uno degli architetti italiani più talentuosi e controversi, un architetto che ha attraversato, professionalmente, quarant’anni di storia italiana, dagli anni Trenta ai Settanta.
Villa Saracena: da dimora a location da sogno per grandi eventi!
Villa Saracena oggi, completamente restaurata, è stata pensata per Matrimoni ed eventi. Con la sua suggestiva spiaggia e tramonti mozzafiato è il luogo ideale dove poter festeggiare eventi indimenticabili.
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